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L’INAFFERRABILE MISTERO DEL VIVERE ‘IMMORTALATO’ DA BARTINO

L’INAFFERRABILE MISTERO DEL VIVERE  ‘IMMORTALATO’ DA BARTINO

MOSTRA

APERTURE, 9-17 SETTEMBRE
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 22.00
Da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 20.00
Per orari diversi solo se richiesti da visite guidate.
Info: Comune Lainate Ufficio Cultura tel. 0293598266 

 

La nuova stagione culturale in Villa Litta si apre con una mostra di pittura dal titolo ‘L’inafferrabile mistero del vivere’ di Saverio Bartino. Sottotitolo piuttosto articolato: Grovigli esistenziali in dissoluzioni coloristiche o addensamenti polimaterici. L’attimo che fugge diventa l’unità di misura tra realtà e irrealtà, in frammenti di memorie, apparizioni, immaginazioni per travolgenti sensazioni visive, mutamenti di luce e improvvise alterazioni materiche.

Dopo due esposizioni di successo alla medievale Abbazia del Goleto Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino) e Palazzo Branda Castiglioni a Castiglione Olona (Varese), il borgo chiamato da D’Annunzio “isola di Toscana in Lombardia”, nell’estate del 2016, ora l’artista sarà in mostra a Lainate, in Villa Litta, dal 9 al 17 settembre. L’evento, patrocinato dal Comune, ci porterà a scoprire, l’opera di un artista che dopo le mostre degli Anni Novanta, e un lungo periodo silenzio espositivo, dovuto a motivi di salute ora risolti, porta alla luce  riflessioni profonde sul vivere, estranee all’imprevedibilità di tante espressioni delle arti visive contemporanee.
“I dipinti di Bartino - come scrive Fabrizia Busto Negri a margine del catalogo della sua produzione - continuano ad essere interrogazioni aperte all’interno delle emozioni insite nell’esistere, nell’attimo che fugge ritenuto come l’unità di misura tra realtà e irrealtà. Perché tra frammenti di memorie, apparizioni, immaginazioni, la tela diviene un campo aperto per travolgenti sensazioni visive. Nonostante i mutamenti di luce, nelle improvvise alterazioni materiche e nelle continue modificazioni di colore, per Bartino non si deve mai parlare di allontanamento dalla realtà. La forma esiste sempre, a volte appena intuita, a volte si trasforma in bagliori, in accensioni luministiche, in incalzanti sensazioni interiori”.

 

Saverio Bartino  nato a Carife (Av) nel 1949. Si trasferisce in provincia di Milano alla fine degli anni sessanta, qui cominciano i primi approcci con la pittura, per dare sfogo a quel desiderio che si portava dentro fin dalla preadolescenza. In seguito frequenta corsi di disegno e pittura presso l’associazione Amici di Legnano negli anni 1978/1980, sotto la guida del prof. G. Brusegan, docente di Storia dell’Arte e pittore. Sue opere si trovano presso enti pubblici e privati in Italia e all’estero. Vive e lavora a Locate Varesino (Co), in via Garibaldi 13.

 

 

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